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(39) LATjIÓ 2S9
De'inari miei? Nelia morvenia terra
Stassi il nemico , e '1 suo signor n' è lungi .
Su, duci miei, vesta ciascun l'usbergo,
Ciascun lo scudo impugni , e sopra l'onde
Stendasi ogn' asta, ed ogni acciar si snudi .
Latmo già ci avanzò (^);Latmo clieun giorno
Colà di Lona su la piaggia erbosa
Da Fingallo fuggi (/i) : ritorna ad^esso
Come ingrossato fiume, e '1 suo muggito
Erra su i nostri colli, li Re sì disse 5
Noi nella baja di Carmona entrammo .
Ossian sali sul colle, e '1 suo ricolmo
Scudo colpì tre volte : a quel rimbombo
Tutte echeggiare le morvenie balze,
E tremando fuggir cervelli e damme.
L'oste n€n)icaal mio cospetto innanzi
S'impallidì, si sbigottì , perch'io
Tutto festante mi volgea nell'armi
Della mia gioveniude, e al monte in vetta
Nube parca fosco-lucente , il grembo
Grave di pioggia a traboccar vicina (/).
(g) La tradizione rapporta clie Fingil ebbe naturalinents
avviso dell' invasione di Lathuioii . Ossian poeticam me finge
eh' egli ne abbia ricevuta la notizia per mezzo d' un soyno . T. I .
(h) Allude ad una precedente battaglia , in cui Laihmori
restò disfatto. Ossian in un altio poema veduto dal radattoro
racconta i motivi di cotesta prima guerra. /'. /.
(O L' originale ha : perch'io Stava simile a ii<>a nuvoli
Sopra il co/Ze. Ossian è pieno di q^ueste piccole somiglianze
CiStan I. III. 2 5

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