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23S I CANTI (.5^.
Per la tacita notte, o , cheto il vento ,
Placida limpidissima laguna .
Angusto è ora il tuo soggiorno; oscura
Di tua dimora il luogo , e con tre passi
La tua tomba misuro , o pria sì grande.
Son quattro pietre la memoria sola
Che di te resta , e un arboscel già privo
Dell' onor delle foglie, e la lungh' erba
Che fischia incontro '1 vento, addita al guardo
Del cacciator , del gran Morad la tomba .
Tu se' umile, o Morad; tu non hai madre
Che ti compianga , o giovinetta sposa ,
Che d'amorose lagrime t'asperga.
Spenta è colei che ti die vita, e cadde
Di Morglano la figlia. E quale è questo
Che curvo pende sul baston nodoso?
Chi è quest'uom che ha sì canuto il capo.
Tremulo passo, e rosseggiante sguardo ?
Moradde, egli è tuo padre, ahi ! 1' orbo padre
Non d'altri figli che di te . Ben egli
Udì '1 tuo nome nelle pugne, intese
De' nemici la fuga , intese il nome
Del suo Morad ; perchè non anco intese
La sua ferita ? piangi, o padre, piangi
11 figlio tuo; ma il figlio tuo sotterra
Non t' ode più : forte è de' morti il sonno (s) ,
(s) Qllidura quies oculos etferreus urget somnus . Viig.

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