Skip to main content

‹‹‹ prev (238)

(240) next ›››

(239)
(.70 DI SELMA is35
E lagrimoso gli rosseggia il guardo.
Alpin, figlio del canto, onde sì solo
Su la muta collina? a che ti lagni,
Come nel bosco venticello, o come
Su la deserta spiaggia onda marina?
ALPINO
Queste lagrime mie sgorgano, o Ptino ,
Pei prodi estinti, e la mia voce è sacra
Agli abitanti della tomba . Grande
Sei tu sul colle e bello sei tra i figli
Della pianura ; ma cadrai tu stesso
Come Moradde, e sulla tomba avrai
Pianti e singulti: a questi colli ignoto
Sarai per sempre, e inoperoso l'arco
Dalle pareti penderà non teso.
Tu veloce , o Morad , com' agii cerro
Sul colle , tu terribile in battaglia
Come vapor focoso; era il tuo sdegno
Turbine, e '1 brando tuo folgor ne' campi.
Gonfio torrente in rovinosa pioggia.
Parea tua voce, o tra lontane rupi
Tuon che rimbomba ripercosso: molli
Cadder pel braccio tuo consunti e spersi
Del tuo furor nelle voraci fiamme.
Ma cessato il furor, deposte 1' armi
Come dolce e sereno era il tuo ciglio
Sol dopo pioggia somigliavi al volto;
Oppur di Luna grazioso raggio

Images and transcriptions on this page, including medium image downloads, may be used under the Creative Commons Attribution 4.0 International Licence unless otherwise stated. Creative Commons Attribution 4.0 International Licence