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(,98) CARTONE 309
Son (lei nemici di Fingallo invitto,
Audaci figli del rotante mare.
O, rispose Carton, dell'arborosa
Morven cantor, che parli? a cui favelli?
Forse al debol nell'armi? è la mia farcia
Pallida per timor, figlio canuto
Del pacifico canto? e perchè dunque
Pensi il mio spirto d' atterrir, niembrarido
Le morti altrui? fé' di sé prova in guerra
Spesso il mio braccio , e la mia fama è noia.
Vanne a' fiacchi nell'armi ; ad essi impéra
Di cedere a Fingal. Non vidi io forse
L'arsa Barcluta ? e a festeggiare andrunne
Col figlio di Cornai? col mio nemico?
Misero! io non sapea fanciullo allora
Per che acerba cagion dal mesto ciglio
Delle vergini afflitte e delie-spose
Sgorgasse il pianto, e s'allegravan gli uccbi
Nel mirar le fumose atre colonne
Ch'alto s'ergean su le distrutte mura.
Spesso con gioja rivolgeami indietro,
Mentre gli amici dissipati e vinti
Lungo il colle fuggìan. Ma quando giunse
L'età di giovinezza e '1 musco io vidi
Dell'atterrate mura, i miei sospiri '
Uscìano col mattino, e con la sera
Da quest'occhi scendean lagrime amare;
Né pugnerò , meco diss' io, coi figli
Oisian T. ìli. . 1»
Son (lei nemici di Fingallo invitto,
Audaci figli del rotante mare.
O, rispose Carton, dell'arborosa
Morven cantor, che parli? a cui favelli?
Forse al debol nell'armi? è la mia farcia
Pallida per timor, figlio canuto
Del pacifico canto? e perchè dunque
Pensi il mio spirto d' atterrir, niembrarido
Le morti altrui? fé' di sé prova in guerra
Spesso il mio braccio , e la mia fama è noia.
Vanne a' fiacchi nell'armi ; ad essi impéra
Di cedere a Fingal. Non vidi io forse
L'arsa Barcluta ? e a festeggiare andrunne
Col figlio di Cornai? col mio nemico?
Misero! io non sapea fanciullo allora
Per che acerba cagion dal mesto ciglio
Delle vergini afflitte e delie-spose
Sgorgasse il pianto, e s'allegravan gli uccbi
Nel mirar le fumose atre colonne
Ch'alto s'ergean su le distrutte mura.
Spesso con gioja rivolgeami indietro,
Mentre gli amici dissipati e vinti
Lungo il colle fuggìan. Ma quando giunse
L'età di giovinezza e '1 musco io vidi
Dell'atterrate mura, i miei sospiri '
Uscìano col mattino, e con la sera
Da quest'occhi scendean lagrime amare;
Né pugnerò , meco diss' io, coi figli
Oisian T. ìli. . 1»
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Early Gaelic Book Collections > Ossian Collection > Poesie di Ossian, antico poeta celtico > Volumes 2 and 3 > (213) |
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Permanent URL | https://digital.nls.uk/78012872 |
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Description | Toma II and III. |
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Shelfmark | Oss.181 |
Attribution and copyright: |
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Description | 'Poems of Ossian' in Italian, 1817. 3 volumes in 2. |
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Shelfmark | Oss.180-181 |
Additional NLS resources: | |
![]() |
Description | Selected books from the Ossian Collection of 327 volumes, originally assembled by J. Norman Methven of Perth. Different editions and translations of James MacPherson's epic poem 'Ossian', some with a map of the 'Kingdom of Connor'. Also secondary material relating to Ossianic poetry and the Ossian controversy. |
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Description | Selected items from five 'Special and Named Printed Collections'. Includes books in Gaelic and other Celtic languages, works about the Gaels, their languages, literature, culture and history. |
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