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f240 CARTONE 207
Sorse dal mare il Sole, e noi scoprimmo
Lontnna floita : lo stranier sen venne,
Come dall' oréan nebbia; sul lido
Balza la gioventù. Sembrava il duce
Cervo in mezzo al suo gregge; asperso d'oro
Folgoreggia lo scudo (p) e maestoso
S'avanza il slr dell'aste; avviasi a Selma,
Seguonlo 1 mille suoi . Vattene, UUino ,
Col tuo canto di pace al re dei brandi ,
Disse Fingàl, digli che siam possenti
Nelle battaglie, e del nemici nostri
jMolte son l'ombre; ma famosi e chiari
Son quei che festeggiar nelle mie sale.
Essi de' padri miei mostrano 1' arme (y)
Nelle terre straniere, e lo straniero
!N'ha meraviglia, e benedetti , ei grida,
Sien di Morven gli amici: i nostri nomi
Suonan da lungi, e ne tremaro in mezzo
Dei popoli soggetti i re del mondo .
Ullino andò col suo canto di pace,
E sopra l'asta riposossi intanto
I/alto Fingallo. Ei scintillar nell'armi
Vide il nemico, e benedisse il tiglio
Dello stranier. Prole del maie, ei disse ,
(p) Carillon essendo un Britanno Jella provincia romana,
o a quella contiguo, poteva esser fornito d'oro più abbonde-
Tolmente dei Caledonj ,
iq) Vedi il rag. prel.

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