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(,9t) CARTONE 2o5
Dell'alma tua? ma tu stai solo (o), o padre,
E qua! altro oserìa portisi accanto?
Passò in canti la notte, e '1 dì rifulse
Sulla ior gioja : già le grij^'ie cime
Scopro» le rupi , al loro pie da lungi
Rota l'onda canuta , e in lievi crespe
L'azzurra faccia sorridea d.jl mare.
S'alza nebbia dal lago , e in sé figura
Forma di veglio : le sue vaste membra
Lentamente s'avanzano sul piano ,
A passi no , che la reggeva un" ombra
PtM- mezzo all' aria ; nella legia sala
Entra di Selma, e si discioglie in plo-^gia
Di nero sangue. 11 Re fu '1 sol che scorse
L'orrido obietto, e presagì la morte
Del popol suo. Tacito ei sorge, e afferra
L' asta del padre: gli fremea sul petto
Ferrato usbergo ; ergonsi i duci, e muti
Si risguardan l'un l'altro, e spiano intenti
Del Re gli sguardi : a lui pinta sul volto
Veggon la pugna, e sull'acuta lancia
Scorgon la morte dell'armate intere.
Mille scudi impugnarsi , e mille spade
S'imbrandirò ad un punto, e Selma intorno
Suona d'arme e sfavilla: urlano i cani ,
Non respirano i duci, e in aria l'aste
Sospese stanno, e nel re fitti i sguardi.
(o) Tu aoa hai chi ti pareggi .

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