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CARTONE (.55;
Dei giorni alali («), a die le sale iitalzi
Ponjposamente ? oggi tu guardi altero
Dalle tue torri: attendi uri poco, il nembo
Piomberà dal deserto : ei già nel vuoto
Tuo cortil ronioreggia , e fischia intorno
Al mezzo infranto e vacillante scudo.
Ma piombi il nembo; e che sarà? famosi
Fieno i di nostri ; del mio braccio il segno
Starà nel campo, e andrà 'I mio nome a vola
Su le penne dei versi . Alzate il canto ,
Giri la conca, e la mia sala echeggi
Di lieie grida. O tu celeste lampa,
Dimmi, o Sol, cesserai? verrai tu manco
Possente luce? a-h s'è prescritto il fine
Del corso tuo ,^ se tu risplendi a tempo ,
Come Fingallo ; avrem carriera, o Sole,
Di te più lunga j l'alta gloria nostra
Sorviverà nel mondo ai raesi tuoi.
OD
Così cantò l'alto Fingallo : i mille
Cantori suoi da'Ior sedili alzarsi,
E s'affollaro ad ascoltar la voce
Del loro re, che somigliava al suonci
Di music' arpa, cui vezzeggia auretta
Di primavera. Eran leggiadri e dolci ,
Fingallo, i tuoi pensieri: ah pe'ichè mai
Ossian da le la gagliardìa non trasse
(ri) O uomo figlio del tempo, cioè mortala.

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