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ii6 LA GUERRA (2?6>
Come cento ru<?cei; fuggon disperse
Le genti di Garoso ; Oscar si resta
Simile a scoglio cui scoperto asciutto
Lascia marea , che si ritira e cede .
Ma già con tutta la terribil possa
De' suoi destileji, e col nerbo dei forti
Move Garoso {a) torbido profondo, '
Qual rapido torrente; i minor rivi
Penìonsi nel suo corso ; ei terra e sassi
Trae co' suoi gorghi, e gli trasporta e volve .
Già e!' ala in ala si diffonde e cresce
L'oriibil mischia; diecimila spade
SpKnidonoa un tempo . Ossian, che fai ? t'accheta^
Perchè parli di pugne? ah che '1 mio brando
Più non brilla nel campo, ah ch'io già sento
Mancarmi il braccio, e con dolore i forti
Anni di gioventù rivolgo in mente .
O felice colui , che in giovinezza
Cadde cinto di famal egli non vide
La tomba dell'amico, e non mancogli
Per piegar l'arco di sua lena antica.
O te felice , Oscar ! tu sul tuo nembo
Spesso ten voli a riveder i campi
Del tuo valor , dove Garoso altero
(fl) Sembra che Oscar abbia prima fattr» tesisten^.a ài ah
tolo ad un piccolo corpo di nemici , che poscia soccorso da' suoi
gli abbia sbarrigliati, e che allora solo Caros si sia mosso in
persona contro di Oscar .

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