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Che fifchia incontro 'i vento addita al guardo
Del cacciator del gran Morad la tomba .
Tu le' umile , o Morad : tu non hai madre
Che ti compianga, o giovinetta Ipofa ,
Che d' amorole lai^rime t' alperga .
Spenta è colei che ti die vita , e cadde
Di Morglano la figlia. E quAt è quedo
Che curvo pende fui ba^on nodolò ?
Chi è quefl:' uom che ha sì canuto il^ capo ,
Tremulo palfo , e rofTeggiante fguardo ?
Moradde ,* e^'li è tuo padre , ahi 1' orbo padre
Non d' altri figli che di te . Ben egli
Udì '1 tuo nome nelle pugne, intefe
De' nemici la fuga, intefe il nome
Del luo Morad ; perchè non anco intefe
La fua- ferita? piangi, o padre, piangi
Il figlio tuo ; ma il figlio tuo l'otterrà
Non t' ode più r forte è de' morti il fonno , '
E baffo gi^ce il lor guancial di polve.
Tu non udrai la voce liia , né quelli
Rifvegiieranfì di tua voce ai fuono.
E_ quando fia che lulla tomba iplenda
Giorno che àéìi addormentato Ipirto P
Addio più forte de' mortali , addio
Conquiilator nel campo ; or non più '1 campo
Vi rivedrà , né più i'ofcuro bofco
Rilplenderà dal- folgorante acciaro
Prole non hai, ma fia cuilode il canto
Del nome tuo, V età. future udranno
Parlar di te , vivrà Pvloradde eliinto
ISldV altrui bocche , e via di figlio in figlio
Tramanderaffi l'onorato nome-
Tutti gemean , ma fovra ogn' altro Armino (a)
A cotai voci, che nel cor fi iVeglia
La
C-'O t/'Z Eroe . Q^ticfli era capo o Roccolo di Gorma , àok
Tfo!.j arr;i;r.i ^ che fi crede cdev una dejV Ebridi ».

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