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Alpin figlio del canto , onde sì fole
Su la muta coLIina ? a che ri lagni,
Come nei boico venticello, o come
Su la deierra ipiaggia onda marina ?
ALPINO,
Quede^ lagrime mie fgorgano , o Rino;
Pei prodi eltinti , e la mia voce è facra
Agli abitanti della tomba . Grande
Sei tu lui colle , e beilo lei tra i figli
Della pianura ; ma cadrai tu llefTo
Come Moradde , e luila tomba avrai
Pianti e fingulti ; a quelli colli ignoto
Sarai per Tempre , e inoperolb V arco
Dalle pareti penderà non telo .
Tu veloce, o Morad , com' agii cervo
Sul colle j tu terribile in battaglia
Come vapor focoiò ; era il tuo fdegno
Turbine , e '1 brando tuo folgor ne' campi
Gonfio torrente in* rovi noia piaggia
Parea tua voce , o tra lontane rupi
Tuon che rimbomba ripercoffo : molti
Cadder dal braccio tuo , coniunti e fper/ì
Del tuo furor nelle voraci fiamme.
Ma celiato il furor , depolte 1' armi ,
Come dolce e fereno era il tuo ciglio l
Sol dopo pioggia lomigliavi al volto ,
Oppur di luna grazioso raggio
Per la tacita notte , o cheto il vento
Placida limpidilìima laguna.
Anguflo è ora il tuo foggicrno ; ofcuro
Di tua dimora il luogo , e con tre paffi
La tua tomba mifuro , o pria sì grande.
Son quattro pietre la memoria loia
Che di te re.ta , e un arbufcel già privo
Deli' onor ddk foglie , e la iungh' erba
Oxe

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