Skip to main content

‹‹‹ prev (67)

(69) next ›››

(68)
)C ^4 )(
E s' afFollaro ad afcokar la voce
Dei loro Re, che fomigiiava al Tuono
Di mufic'arpa, cui vezzeggia auretta
Di primavera . Erari leggiadri e dolci ,
Fingallo , i tuoi peniìeri : ah perchè mai
OlTian da te la gagliardia non traffe
Dell' alma tua ? ma tu ilai folo , o padre
E qua! altro oferia portili accanto ?
Pafsò in canti la notte, e '1 dì rifulfe
Sulla lor gioja j già le grigie cime
Scopron le rupi , al loro pie da lungi
Kota 1' onda canuta , e in lievi crelpe
L' azzurra faccia Ibrridea del mare .
S' alza nebbia dal lago , e in fé figiira
Forma di veglio : le lue vafle membra
Lentamente s' avanzano fui piano ,
A paiTi no , che la reggeva un' ombra
Per mezzo all' aria ; nella regia fala
Entra di Selma , e fi difcioglie in pioggia
Di nero fangue 6. Il Re fu '1 fol che ìcorfe
L'orrido obbiet-to, e prefagì la morte
Del popol Tuo . Tacito ei forge e affen-a
L' afta del padre : gli fremea fui petto
Ferrato usbergo ; ergonfi i duci e muti
Si rifguardan 1' un l'altro, e fpiano intenti
Dei Re gli fguardi: a lui pinta fui volto *
Veggon la pugn^a , full' acuta lancia
Scorgon la morte deli' armate intere.
Mille feudi impugnarli, e mille fpade
S' Imbrandirò ad un punto, e Selma intorno
Suona d' arme e sfavilla ; urlano i cani ,
Non refpirano i duci , e in aria 1' alle
Sofpefe lianno ; e nel Re fitti i fguardi .
O diMorven , difs' ei , fi§li polfenti ,
Tempo or non è di ricolmar la conca
Giojofamente : fopra noi s'abbuja
Afpra battaglia , e fulic no/lre terre
Vo^

Images and transcriptions on this page, including medium image downloads, may be used under the Creative Commons Attribution 4.0 International Licence unless otherwise stated. Creative Commons Attribution 4.0 International Licence