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(508)
7^ DISSERTAZIONE
come V antica quercia di Morven: il nembo spez-
zo i miei rami, ed io tremo alle penne del Nord
(Ose. e Derm. v. i4-)-
Siccome Omero esalta i suoi eroi paragonan-
iloli agli Dei, Ossian la lo stesso uso della com-
parazione presa dagli spiiiti e dalle ombre. In
sì fatte immagini Ossian comparisce in tutta
li sua grandezza : imperciocché rare volte gli es-
seri supiannaturali sono stati dipinti con tanta»
e con tal forza d'immaginazione, quanto dal no-
stro poeta. Omero cos'i grande com'egli è, dee
cedere ad Ossian su questo articolo. Prendasi
per esemplo la similitudine d'Omero ove Me-
rione è paragonato a Marte (II. e. i3.) eh' è u-
na delle più insigni di questo genere , e poi si
confronti con quella di Cucullino rassomigliato
allo spirito di Loda nel poema sulla morte di
quell'eroe, e osservisi qual figura Ossian tuetta
innanzi alla sbalordita immaginazione, e con
quali sublimi e terribili circostanze abbia sapu-
to ingrandirla.
Le comparazioni d'Omero si riferiscono prin«
cipalmente a soggetti marziali, ad apparenze e
a movimenti d'arnjate, a combattimenti, e mor-
ti d'eroi, e a varie p;irticolarità di guerra. In
Ossian noi troviamo una più grande varietà d'al-
tri oggetti illustrati con similitudini , e partico-
larmente i canti de' Bardi, la bellezza delle don-
ne, le diverse circostanze della vecchiezza, la
tristezza e le disgrazie private, le quali dan-
no occasione ad immagini assai belle . Cosa può

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