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CRITICA 1 1
Ora . fjnanrlo noi consideriamo un collAgio o
5Ìa ordine di persone, le quali coltivnndo la poe-
sia per una lunga serie di età, avevano la loro
jiiiiiia-jinaiiione perpetuamente occupata dell' i-
tii-e J eruisuio; clie possedevano lutti i poemi e
panegirici, i quali erano stali composti dai loro
predecessori , trasmessi sino a loro e conservati
con diligenza; che raffinavano e facevano 3 gara
per andar più olire di quelli ch'erano stati in-
n.inzi di loro , ciascheduno nel celebrare il loro
particolar eroe, non è egli naturale a pensarsi,
che finalmente il carattere dell' eroe dovesse
<^omparire nei loro canti in un lume il più ri-
splendente, e adorno delle più nobili qualità?
Qualcheduna veramente di quelle che distinguo-
no un Fingal, la moderazione, l'umanità, la
clemenza, non saranno siale probabilmente le
Con quel core amoroso,
£ ti consumi in pianto .
Pur ti raggiungerò , sia che si voglia ;*) ,
Qual v'ha maggior possanza
Che duri attorti nerbi e ferrei ceppi ,
Che ci avvinchiano il pie con forti nodi'i
Per così fatti modi ,
Ci preme e stringe amor ; né ci dissolve ,
E Le nostr' alme e noi sforza e travolge.
Desio di vento
E desio di fanciul vano e leggiero.
Ma pensier giovenil lungo pensiero .
(') Nel testo latino è scritto: <^uod si longìssime ì'elles eta-
gere , cito tamen te consequerer ; il qual sentimento non srt
come si unisca coi precedenti. Io l'ho ran^iato un poco per
renderlo più conseguente.

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