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324 OITONA ;2M>
Figlio della viltà? vieni a tua posta :
Venir lu puoi ; ma del tornar che fia (^)?
Rosso-crinito vantator di Cuta ,
Non mi conosci tu? non mi conosci?
Gaulo riprese allor : non fur sì forti {v)
1 detti tuoi , ma ben gagliardi i passi
Di Morven là nella selvosa terra ,
Nella pugna di Latmo, allor che il tergo
Rivolgesti dinnanzi alla mia spada [x).
Or che da' tuoi se' cinto , alto favelli ,
Guerrier villan: ma ti pavento io forse,
P'iglio della bntbanza? io di codardi
Non son progenie: or lo saprai per prova {y) ,
Ei disse , e s' avventò ; colui s ascose
Tra la lolla de' suoi j ma lo persegue
L'asta di Gaulo: il tenebroso Dih:q
Ei trapassò, poi gli recise il capo
Nella morte piegantesi e tremante.
Gaulo tre volle lo crollò pel ciuffo;
Fuggirò i suoi-; ma le Morvenie freccie
(t) L'originale: tu puoi venire^ ma potrai tu ritornare
alle sale de' tuoi padri^ Pare che il tratto ricercasse più ri-
bratezza.
(i>) Il testo ha solo: i tuoi passi furono celaci sopra la
piaggia . Parve che la cosa stessa suggerisse questa piccola an-
titesi.
(a;) Pure nel poemetto precedente costui non è nominato-
S' intenderà forse d'nn altro combattimento anteriore accenn<b-
c« da Fingal. Lat. ?'. 45.
ly) Questo breve tratto aggiunto dal traduttore è il com-
pimento naturale delle parole di G.iuIo. ^

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