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(8a) OITONA. 3 19
Di scontrarlo in })attaj>!ia, e già la spada
Trema al lianco tli Gaulu , e irnpaiiente
Di scintillarmi nella man si strugge.
Ah calma il tuQ dolor: rispondi, o cara;
Non vedi il pii»ntq mio? Perchè venisti,
Sospirando la giovine rispose,
Perchè venisti tu , signor di Strumo,
Sopra l'onde cerulee all' infelice
Inconsolahdmente lagriniosa
Figlia di Nua? che non mi strussi innanzi,
Lassa ! ohe non svanii qiial fior di rupe ,
Che non veduto il suo bel capo inalza,
E non veduto inari<lisce, e more?
Così spenta l'oss' io I Venisti , o Gaulo,
Aclaceor dunque 1' ultimo sospiro
Della partenza mia (/)? Sì , Gaulo , io parto
Nella mia gioventù: più non udrassi
D'Oirona il nome, o s'udijà con dogiia.
Lagrime di rossor miste e di duolo
Verserà il vecchio Nua: tu sarai mesto,
Figlio di Morni , per la spenta fama
D'Oitona tua: nella magion ristretta
Ella s'addormirà, lungi dal suono
Della tua flebil voce. O air di Strucno,
Di Trotnato alle rocce ondisonanti
Perchè venisti mai? Venni, riprese,
(j) Della mia morte.

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