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(307)
f3<5s) LATMO 3o:
Ossian tu prendi di Gormàn lo scudo,
Che cadéo per tua mano, otid'abbi.in gioja
Gli antichi Duci, i teslimoti mirando
Del valor de'Ior figli. I^an sì fatte
Le nostre voci, allor che a LiitniO innanzi
Tenne Sulmàto, il reggiior di Duta ,
die avea sul rivo di Duvranua (a) alherj^o.
Figlio di Nua, ch-^ non t'avanzi, ei disse,
Con mille de' tuoi prodi? o che uom scendi
Con l'oste tua dal colle, anzi che i duci
Si sottraggan da noi? sotto i tuoi sguardi
]Xe van sicuri, e alla nascente luce
Scotono l'arme baldanzosi. O fiacca
Mano, man senza cor, Latmo riprese
Scenderà l'oste mia? Figlio di Duta,
Due son essi, e non piìi: vuoi tu che mille
Scendano contro due {ù)? piangerla mebto
f
(a) Dul)h-b1iraniia , oscuro ruscel di mont/igna In tanta
di^tanza di tempo non è facile a stabilirsi qual fiume pollasse
questo nome ai tempi di Ossian. Havvi un fiume nella Scozia,
il quale va a scaricarsi nel mnre a banff, che porta .incora il
nome di Duvran . Se questo è il fiume di cui paria Ossian, ciò
conferma la nostra opinione clie Latbtnon fosse un capo di
quei Caledonj che poi ebbero il no'ne d' Titii . Z'. /.
(b; Ossian non manca di attribuire a' suoi eioi a corolle
nemici , quella generosità d'an'mo , la qi'alo, rome si scorge
da' suoi puemi , formala una pane coii cospicua del suo carat-
tere. Coloro che troppo disp'Pgiauo i nemici non rifiettf^ipo che
a proporzione eh' essi diminuiscono il valore dei loro emuli
vengono a scemare il proprio merito nel supeiarli. La disposi-
zione all'insulto e alla villania è uno dei maggiori difetti nei

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