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268 CALTO (70)
L' anima della vergine era piena (e).
Tremò pel suo guerrier; ma che mai puote
Colama far? non era a inalzar ('asta
Atto il suo braccio, né formato è '1 brando
Per quel tenero fianco; il sen di neve
Non sorse mai sotto l'usbergo , e l'occhio
Era tutt' altro che terror d'eroi.
Che puoi tu far pel tuo cadente duce ,
Colama bella? Vacillanti , incerti
Sono i suoi passi, e sciolto il crine , e in mezzo
Delle lagrime sue feroce ha'l guardo.
Va di notte alla sala (d); arma d'acciaro
L' amabile sua forma ( arnese è questo
D'un giovine guerrier, che nella prima
Di sue pugne cadette ) {e), alla caverna
Vola di Calto, e lui da ceppi scioglie.
O sorgi, figlio di Ratmor, su sorgi ,
Disse, buja è la notte; al re di Selma
Tosto fuggiam: son di Langallo il figlio,
Che di tuo padre in la magion si stava .
Il tenebroso tuo soggiorno intesi,
E mi si scosse il cor (y") , signor di Cluta ,
(c) L' originale : l'amabilità di esso gonfiavasi nella di
lei anima .
(^d) Ove soleano appendersi per trofeo 1' arme dei vinti .
(e) Questa circostanza è notata da Ossian affine di render
il fatto più probabile . Non y'eia che 1' armatura d' un giovi-
netto di primo pelo che potesse convenire ad una donzella T. /•
(/) L'originale* e la mia anima si aizq.

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