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(..o) ECUTONA 255
E parea neve,
Che leve leve
Scende sul Cromia, e si rassoda in ghiaccio.
Vieni all'anima mia, tosto dids'io,
Raggio d'amore,
Vieni al mio core,
Allo mio core eh' è tutto desìo .
Ma ella sta«si mesta , e non risponde;
Pende sull'onde — e si distrugge in pianto;
Pensa a Colanto ,— e langue, e s'abbandona .
Dolce Gutona — al duol che sì ti sface ,
Troverò pace?
CUTONA
Lungi di qua, muscosa
Rupe sul mare incurvasi
D'antichi alberi ombrosa.
A' cavrioli è quella
Gradita solitudine.
La gente Arven l'appella.
Ivi all'aer di Mora
S'alzan le torri, ivi'l mio ben dimora.
Lassa! che incerto ei palpita,
E sta guardando il mar.
Per discoprir se 1' unica
Sua dolce cura appar .
Oimè! che dalla caccia
Le figlie ritornarono .
Vede i loro occhi turgidetti, e languidi:

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