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![(235)](https://deriv.nls.uk/dcn17/7801/78013179.17.jpg)
(79) DI SELMA zZi
Sàlgar errante : o Sàlgar mio, rispondi ,
Chiamari Colma tua : l'albero è questo,
Questa è la rupe; o niia diletta speme,
Son io, son qui; perchè a venir sei lento?
Ecco sorge la Luna, e ripercossa
L' onda risplende, le pendici alpine
Già si tingon d'azzurro, e lui non miro;
Né de' suoi fidi cani odo il latrato
Forier della venuta: afflitta e sola
Deggio seder. Ma che ^e^^ io ? chi sono,
Que'duo colà sopra quell' alta vetta ?
Son forse il mio fratello e 1' amor mio?
Parlate amici miei: nissun risponde,
Freddo timor l'alma mi stringe. Oimè I
Essi son morti: dalla zuffa io veggo
Le spade a rosseggiar. Sàlgar, fratello:
Crudeli ! ah mio fratello, e perchè mai
Sàlgar mio m' uccidesti? ah Saldar mio
Perchè m'hai dunque il mio fratello ucciso ?
Cari entrambi al mio cor, che dir mai posso
Degno di voi? (/) tu fra mill' altri, o Sàlgar,
Bello su la collina, e tu fra mille.
Terribile, o fratel , nella battaglia.
Parlate , o cari , la mia voce udite,
Figli dell' amor mio : lassa ! son muti ;
(Z) Il dir tosto qualche cosa in lode d' un morto era pei
Caledonj lo stesso, eh* è a noi il recitar le preci religioso
all' ombra d' ud trapassato .
Sàlgar errante : o Sàlgar mio, rispondi ,
Chiamari Colma tua : l'albero è questo,
Questa è la rupe; o niia diletta speme,
Son io, son qui; perchè a venir sei lento?
Ecco sorge la Luna, e ripercossa
L' onda risplende, le pendici alpine
Già si tingon d'azzurro, e lui non miro;
Né de' suoi fidi cani odo il latrato
Forier della venuta: afflitta e sola
Deggio seder. Ma che ^e^^ io ? chi sono,
Que'duo colà sopra quell' alta vetta ?
Son forse il mio fratello e 1' amor mio?
Parlate amici miei: nissun risponde,
Freddo timor l'alma mi stringe. Oimè I
Essi son morti: dalla zuffa io veggo
Le spade a rosseggiar. Sàlgar, fratello:
Crudeli ! ah mio fratello, e perchè mai
Sàlgar mio m' uccidesti? ah Saldar mio
Perchè m'hai dunque il mio fratello ucciso ?
Cari entrambi al mio cor, che dir mai posso
Degno di voi? (/) tu fra mill' altri, o Sàlgar,
Bello su la collina, e tu fra mille.
Terribile, o fratel , nella battaglia.
Parlate , o cari , la mia voce udite,
Figli dell' amor mio : lassa ! son muti ;
(Z) Il dir tosto qualche cosa in lode d' un morto era pei
Caledonj lo stesso, eh* è a noi il recitar le preci religioso
all' ombra d' ud trapassato .
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Early Gaelic Book Collections > Ossian Collection > Poesie di Ossian, antico poeta celtico > Volumes 2 and 3 > (235) |
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Permanent URL | https://digital.nls.uk/78013177 |
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Description | Toma II and III. |
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Shelfmark | Oss.181 |
Attribution and copyright: |
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Description | 'Poems of Ossian' in Italian, 1817. 3 volumes in 2. |
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Shelfmark | Oss.180-181 |
Additional NLS resources: | |
![]() |
Description | Selected books from the Ossian Collection of 327 volumes, originally assembled by J. Norman Methven of Perth. Different editions and translations of James MacPherson's epic poem 'Ossian', some with a map of the 'Kingdom of Connor'. Also secondary material relating to Ossianic poetry and the Ossian controversy. |
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Description | Selected items from five 'Special and Named Printed Collections'. Includes books in Gaelic and other Celtic languages, works about the Gaels, their languages, literature, culture and history. |
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