Skip to main content

‹‹‹ prev (234)

(236) next ›››

(235)
(79) DI SELMA zZi
Sàlgar errante : o Sàlgar mio, rispondi ,
Chiamari Colma tua : l'albero è questo,
Questa è la rupe; o niia diletta speme,
Son io, son qui; perchè a venir sei lento?
Ecco sorge la Luna, e ripercossa
L' onda risplende, le pendici alpine
Già si tingon d'azzurro, e lui non miro;
Né de' suoi fidi cani odo il latrato
Forier della venuta: afflitta e sola
Deggio seder. Ma che ^e^^ io ? chi sono,
Que'duo colà sopra quell' alta vetta ?
Son forse il mio fratello e 1' amor mio?
Parlate amici miei: nissun risponde,
Freddo timor l'alma mi stringe. Oimè I
Essi son morti: dalla zuffa io veggo
Le spade a rosseggiar. Sàlgar, fratello:
Crudeli ! ah mio fratello, e perchè mai
Sàlgar mio m' uccidesti? ah Saldar mio
Perchè m'hai dunque il mio fratello ucciso ?
Cari entrambi al mio cor, che dir mai posso
Degno di voi? (/) tu fra mill' altri, o Sàlgar,
Bello su la collina, e tu fra mille.
Terribile, o fratel , nella battaglia.
Parlate , o cari , la mia voce udite,
Figli dell' amor mio : lassa ! son muti ;
(Z) Il dir tosto qualche cosa in lode d' un morto era pei
Caledonj lo stesso, eh* è a noi il recitar le preci religioso
all' ombra d' ud trapassato .

Images and transcriptions on this page, including medium image downloads, may be used under the Creative Commons Attribution 4.0 International Licence unless otherwise stated. Creative Commons Attribution 4.0 International Licence