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r4 5) CARTONE 199
E indarno il brando — Je' suoi pudri afferra:
Fuggiste o 6gli di lontana terra .
Sì parlano i cantor, quando alle mura
Ginnser di Selma: sclntillaro intorno
Mille lolle ai stranier candide luci [/) .
Si diffonde il convito, e in feste e canti
Passa la notte. Ov'è, Fingallo esclama,
11 nobil Clessamorre {§)? ov'è'l compagno
Del padre mio? perchè non viene anch' egli
Il giorno a festeggiar della mia gioja ?
Ei sulle rive del sonante Lora
"Vive mesto ed oscuro. Eccolo, ei scende
Dalla collina; e nelle vecchie njembra
Porta fresco vigore, e par destriero ,
Che fiuta l'aura de' compagni, e scuole
Lucide giube. Oh benedetta l'alma
Di Clessamorre! perchè mai sì tardo
Giungesti in Selma? Ah tu ritorni, ei disse,
In mezzo alla tua fiìma, o duce invitto.
Tal, mi rimembra, era Comallo il padre
TNelle battaglie giovenili: insieme
Spesso varcammo de* stranieri a danno
Le sponde del Carron , né i brandi nostri
Tornar digiuni di nemico sangue ,
Né il Re del mondo ebbe cagion di gioja:
Ma perchè rammentar battaglie e fatti
(/, Probabilmente candele di cera.
{g) Lhssummhor fj'orti fatti .

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