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1^0 OINAMORA (,06)'
Passerà la donzella in mezzo a Selma
Fra drappello d'eroi. Sì disse; io stesi
Nella sala le membra: avea nel sonno
Socchiusi i lumi; un susurrar gentile
L'orecchio mi ferì; parea d' auretta
Che già si sveglia, e primamente i velli
Gira del cardo, indi sull'erba verde
Largamente si sparge . Era cotesta
D'Oinamora la voce: ella il notturno
Suo canto sollevò, che ben conobbe
Ch'era l'anima mia limpido rivo
Che al piacevole suon gorgoglia e spiccia. (/?)
Chi mai, cantava, ( ad ascoltarla io m' ergo) {q)
Chi dalla rupe sua sopra la densa
Nebbia dell' oceàn guarda pensoso?
Come piuma di corvo erra sul nembo
La nerissima chioma: è ne' suoi passi
Maestosa la doglia: ha sopra il ciglio
La lagrima d'amore, e'I maschio petto
Palpita sopra il cor ch'entro gli scoppia.
Ritirati, o guerrier , cercarmi è vano ;
No, più tua non sarò: da te lontana •
Lassa ! in terreno incognito m'aggiro
(p) Cioè, clie il mio animo era dolce e gentile, e che il
canto era un mezzo sicuro d' intenerirmi.
(g) Ella suppone d'esser già in Selma, e clie Tonthormod
addolorato stia guardando alla parte doy' ella é.
(r) Ossian, e la famiglia di Fingal .

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