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(189)
OINAMORA
V>*ome rotto tìall' ombre 11 Sol s'aggira
Sopra 1' erboso Lamio (a), in cotal guisa
Passan per 1' alma mia le storie antiche {ò)
Nel silenzio notturno. Allor che al sonno
Dansi i cantori, e nella sala appese
Taccion l'arpe di Selma, allor sommessa
Entro gli orecchi miei scende vma voce
L' anima a risvegliar; la voce è questa
Degli anni che passaro. Essi l'eccelse
Gesta dei duci, onde son gravi il grembo,
Mi schierano dinanzi ; io soi'go e afferro
Le fuggitive storie , e fuor le sgorgo
Entro vena di canto. E non confuso
Di torrente inamabile rimbombo
Sono i canti eh' io verso, essi dan suono
Qual della dolce musica di Luta
(a) Dovrebbe esser un monte in Morven. Non se ne trova
fatta parola in altri Inoghi.
(/>) Mal seguite ed oscure per la memoria che vacilla.
Cosi in altro luogo: E vision^ se viene, è fosca e tronca.
(c) Quando Fingal era vivo.
{li) L'originale: quando i mìei capelli erano giovani.
Ossian I.J IL i6

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