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![(167)](https://deriv.nls.uk/dcn17/7801/78012368.17.jpg)
(...) CROMA. i63
Non mancò la sua fama: il re di Selma
Lodommi, e al braccio io m'adattai lo scudo
Del possente Caltàn ch'ei stese esangue:
Vetlilo , o figlio , alla parete appeso ,
Che noi vede Crotarre. Or qua, t'accosta,
Dammi il tuo braccio, onde sentire io possa
Se nella forza a' padri tuoi somigli.
Persigli il braccio , ei lo palpò più volte
Con l'antica sua mano; intenerissi,
Pianse di gloja: tu sei forte, ei disse.
Sì figliuolmio, ma non pareggi il padre.
E chi può pareggiarlo ? Or via, la festa
Spargasi nella sala ; all' arpe, ai canti ,
Cantori miei, figli di Croma , è grande,
Grande è colui che la mia reggia accoglie .
• Sparsa è la festa, odonsi l'arpe, e ferve
Letizia , ma letizia che ricopre
Un sospir che covava {/) in ciascun petto .
Sembrava un raggio languido di Luna
Che di candida striscia un nembo asperge.
Cessaro i canti alfin. Di Croma il sire
Parlò , né già piangea, ma in su le labbra
Gli si gonfiava il tremulo sospiro .
O figlio di Fingàl , diss' ei, non vedi
L'oscurità della mia sala? ah quando
Il mio popol vivea, fosca non era
L' originale : che oscuramente abitava.
Non mancò la sua fama: il re di Selma
Lodommi, e al braccio io m'adattai lo scudo
Del possente Caltàn ch'ei stese esangue:
Vetlilo , o figlio , alla parete appeso ,
Che noi vede Crotarre. Or qua, t'accosta,
Dammi il tuo braccio, onde sentire io possa
Se nella forza a' padri tuoi somigli.
Persigli il braccio , ei lo palpò più volte
Con l'antica sua mano; intenerissi,
Pianse di gloja: tu sei forte, ei disse.
Sì figliuolmio, ma non pareggi il padre.
E chi può pareggiarlo ? Or via, la festa
Spargasi nella sala ; all' arpe, ai canti ,
Cantori miei, figli di Croma , è grande,
Grande è colui che la mia reggia accoglie .
• Sparsa è la festa, odonsi l'arpe, e ferve
Letizia , ma letizia che ricopre
Un sospir che covava {/) in ciascun petto .
Sembrava un raggio languido di Luna
Che di candida striscia un nembo asperge.
Cessaro i canti alfin. Di Croma il sire
Parlò , né già piangea, ma in su le labbra
Gli si gonfiava il tremulo sospiro .
O figlio di Fingàl , diss' ei, non vedi
L'oscurità della mia sala? ah quando
Il mio popol vivea, fosca non era
L' originale : che oscuramente abitava.
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Early Gaelic Book Collections > Ossian Collection > Poesie di Ossian, antico poeta celtico > Volumes 2 and 3 > (167) |
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Permanent URL | https://digital.nls.uk/78012366 |
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Description | Toma II and III. |
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Shelfmark | Oss.181 |
Attribution and copyright: |
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Description | 'Poems of Ossian' in Italian, 1817. 3 volumes in 2. |
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Shelfmark | Oss.180-181 |
Additional NLS resources: | |
![]() |
Description | Selected books from the Ossian Collection of 327 volumes, originally assembled by J. Norman Methven of Perth. Different editions and translations of James MacPherson's epic poem 'Ossian', some with a map of the 'Kingdom of Connor'. Also secondary material relating to Ossianic poetry and the Ossian controversy. |
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Description | Selected items from five 'Special and Named Printed Collections'. Includes books in Gaelic and other Celtic languages, works about the Gaels, their languages, literature, culture and history. |
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