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84 CALLODA. ^53)
Per vagheggiar la maestosa e vaga
Cacciatrice «li Tonno: ìnvan, tu volgi
Freddo su tutti e trascurato 11 guardo ,
Strinadona gentil, candida il seno.
•S'ella movea lungo la piaggia il passo,
Vincea il suo petto al paragon la bianca
Mollisslma lanugine di cana (s);
S'iva sul lito ondi-battuto errando,
Del mar la spuma nel candor vincea:
Due stelle erano gli occhi, era la faccia
Gaja e ridente, come il vivid' arco
Del ciel piovoso ; i nereggianti crini
Per Io volto ondeggiavano , qua! spesse
Nubi fosco rotantisi; tu sei
L'abitatrice dei leggiadri cori,
Strinadona gentil , candida il seno .
Venne Colgormo Tocchi-azzurro, e venne
Colcusùra possente; i due fratelli
Lasciàro Itorno, d'ottener bramosi
11 bell'astro di Tornio: ella mirogli
Ambi nell'arme rilucenti, e tosto
Le si fisse in Colgormo il guardo e '1 core:
El suo pensiero, ei sogno suo. Comparve
(5) La cana è un certo genere d' erba che cresce copiosa-
mente nelle paludi del nord. Il suo gambo è del genere can-
noso, e porta un fiocco di piuma che somiglia molto al coto-
ne; esso è eccessivamente bianco, e perciò spesso introdotto
dai bardi nelle similitudini intorno la bellezza delle donne. T. i«

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