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Solcator dell' oceano . Egli in Iiorno
Il fratello trafisse, e de'suoi padri
La terra abbandonò [ti] : tacito ei scelse
Presso r alpestre Crammocraulo il luogo
Del suo soggiorno; bellicosa stirpe
Da lui discese, uscì ciascuno in campo,
Ma ciascun vi perì j quella ferita
Che loro uccise , è mio retaggio (o) . Ei trasse
Dal suo fianco uno strai, pallido cadde
Su straniero terren : ma T alma a volo
Levossi, ei padri a visitar sen corse
Nella lor tempestosa isola : ei gode
Là d'inseguir col suo dardo di nebbia
Nebulosi cignali . A quella vista
Stettero i duci taciturni immoti
Quasi pietre di Loda ; il peregrino
Per lo dubbio chiaror di fioca luce
Le scorge , e veder crede alte ombre antiche
Meditanti fra lor future guerre.
Notte scese in Utorno. I guerrier foschi
Stan pure in doglia, non curando i nembi
Che lor fischian fra i crini: alfin s'udìo
Del pensoso Fingallo {p) uscir la voce.
Chiama Ullino dall'arpe, e ad esso impone
(n) La sua istoria è riferita diffusamente più sotto in que_
sto medesimo canto.
(q) L'originale: la ferita de^ miei padri èrnia.
(^) L'originale; fingal alfine scoppiò fuora dai pensieri
dilla sua anima .

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