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(.30 CANTO I. 73
Per lo teito,
Per li fianchi
Vampeggiano,
Volteggiano
Vaiio-pinte Dieieore a torme a torme,
E vi stampan focose orribili orme.
Vedo CruUoda , il vedo
Benché tra i globi di sua nebbia involto ;
11 rugeinoso volto
DO
S' affaccia allo sportel, cingonlo i tetri
Sformati spetri; — ei colla destra afferra
Scudo di guerra; — la sinistra ha innante
Conca sonante. — Egli la scote e stende
A chi più splende — nell'orror guerriero (j) ,
E va più nero — d'atro sangue ostile.
Ma tra Crulloda e '1 vile
Si frappone il suo scudo, e ne lo scosta
Di rapprese tenèbre orrida crosta (z).
Gaja qual arco (a)
Che poi eh' è scarco
di quante ve ne sono nell'Edda, o nell'altre opere degli scal-
di settentrionali. T. 1.
{y)Vedi ciòche s'è detto intorno Odin nel fine dell'annota-
zione al poema precedente, come pure la canzone di Regnar
Lodbrog riferita dal sig. Blair nel tomo 4 di queste poesie.
(zj L' originale: crosta d' oscurità.
(a) Dal seguente squ ircio Urico, che si riferisce a Conban-
carglas, si raccoglie ch'ella mori forse per l'appresa morte di
Svarano. Convien dire che costei avesse una furiosa fretta di
morire: sa tardava un momento, Fiugal poteva disingannarla
con una parola.
Ossian T. JJJ. 7

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