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68 CALLODA ^,26,
Lungo e fero conflitto ! alfin pur cadde
Torcutorno mio padre. Io dalla rupe
Scendea , coli' arco nella man del sangue
Di saltellanti cavrioU intriso,
E rannodava la scomposta chioma
Scherzo de' venti: odo uà rumor; protenda
Gli occhi , mi s'alza il molle sen , m' avvio
Per iscontrarti , amato padre . Ahi lassa!
Starno era questi , il truce re: rota egli
Sopra di me gli occhi di bragia , ombrati
Dall' ondeggiante setoloso ciglio,
Gioja atroce spiranti (e) . Ov' è mio- padre ,
Dissi già sì possente? ... ah tu sei sola (d)
Fra' tuoi nemici , dolorosa figlia
Di Torcutorno. Ei per la man m'afferra,
Scioglie le vele e me piagnente in questa
Grotta nasconde. Ad or ad or si mostra
Quasi infetto vapor , (e) lo scudo a fronte
M'alza del padre mio: ma pur talvolta
Passa quinci oltre a serenarmi un vago
(e) L' originale porta." oscuro errava l'irsuto suo ciglio
sopra il suo increspato sorriso . Un cigUo clie ondeggia sopra
un sorriso, o se si vuol , sopra un labbro, è un'idea alquanto
strana ,e più che caledonia . S'è cercato di renderla un po' più
nostrale.
(rf) La donzella presenti tosto che il padre era stato ucci-
so da Starno.
(e) V originale: ad ora ad ora egli viene, ammassata
nebbia .

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