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62. CALLODA (,3)
L'abitator di Loda (y), onde al ronvito
Fingallo inviti: ma i trascorsi falli
L' Eroe rimembra, e di giust'ira avvampa.
Non fia giammai che né Gormal, né Starno
Vegga Fingallo: su qnell'alma atroce
Errano tetre immaginr di morte (^g).,
Come d'autunno nugoloni oscuri.
Poss'io scordarmi la vezzosa figlia
Di quel padre crudel {/i}? Cantor di Loda,
Va' va': Fingallo il suo parlar non prezza
Più che fischio di nembo {i) . O Dumaruno (k)
Braccio di morte , o del ferrato scudo
Signor, Grommàglo, o pro'Strummòr, ch'esulti
Nelle battaglie (/) ; e tu Cormàr di cui
Guizza sull'onde il baldanzoso legno
Come rosso vapor di nube in nubej
{ f ) Uno scaldo, ossia un bardo danese.
{g) L'originale; morti errano come ombre sopra la feroce
sua anima.
(A) Aganadeca figlia di Starno, uccisa dal, padre per aver di-
scoperta a Flngal la cospirazione contro la sua vita. Fing.C. 3.
(t) Segue nell'originale: nembi che qua e là rotano il car-
do nelle valli d' autunno. Questa particolarità s' è omessa co-
me oziosa ed imbarazzante .
{k) Duth-maruno; è un nome assai famoso nella tradizione ,
bencliò i poemi che descrivevano le sue imprese sieno perda-
ti. Egli, e tre altri suoi compagni sono mentovati, come se*
guaci di Cornai padre di Fingal nella sua ultima battaglia con-,
tro la iribii di Morni, in un poema che si conseiva , ma eh' è
molto posteriore al tempi fli Ossian. 7\ /.
(0 L'origiiiaìe; abitator dell' ale della battaglia.

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