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In Cromia fon del cacciatoi' le grida »
Noi neil^ ofcura Itona or da rempeiie
Siamo accerchiati , il bianco capo inalza
V onda fu i noUri maffi , e iliam tremando
In negra notte involti,
TOSCARRE.
Ove n' è ito,
Fercuto antico , il tuo guerriero fpirto ?
Pur io fovente inttrepido ti fcorfi
Entro_ i perigli ; in mezzo alle battaglie
Vidi i tuoi fguardi sfavillar di gioja .
Ove n' è ito il tuo giverriero fpirto?
Sempre furo animofì i noilri padri.
Va, guarda il mar che già cade e fi fpiana ,
Già celfa il foffio tempellofo, l'onde
Tremolando diguazzane , e del vento
Sembrano paventar: ma guarda il mare
Che già già s' abbonaccia : ecco il mattino ,
Che fulle rupi albeggia: in breve il Sole
Rifguarderà dall' Oriente in tutta
Della fuà luce T orgogliofa pompa.
Partendo da Coianto io veleggiav^a
Tutto feilofo 5 con placida auretta ;
E r Ifola deli' onde coileggiava .
Ivi dell' amor fuo la verginetta (a)
Vidi i cervi feguir leggeramente
In cacciatrici fpoglie agile , e itretta •
Ella pareami raggio d' Oriente ,
Ch' efce fuor fuora ;
E i nembi indora
Di
(a) Dalle parole di Tofcar , pofle più fotto, al v.. 141.
apparilce che Tofcar non fapeva che Cutona {ofC^ l'innamo-
rata di Conlathi e fembra che fapendolo egli fi farebbe alie-
nuto da] rapirlA . *

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