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Dello flranlero i figli , e benedetto
Sia di Ratmorre il ^x^nerofo fpirto,
Giano efclamando ; li Icioglieano i canti ,
Si toccavano 1' arpe , onde agli afflitti
Raggio di gioia rifplendea fui volto .
Venne il truce Duntalmo, ed avventoffi
Contro Ratmòr , vinfe il Signor dd Cluta ,
Duntalmo ne fremè; tornò di notte
Con le fue iquadre ; il gran Ratmòr cadeo
In quelle Tale iilefle , ove ai ftranieri
Sì fpelTo egli appreftò conviti e fefte.
Eran del buon Ratmorre al carro nato
Calto , e Colmarte giovinetti j figli :
Ambo fpiranti fanciullefca gioja
Vennero al padre fuo j videro il padre
Nel iangue immerfo , e fi tlempraro in pianto .
Al tenero Tpettacolo , e pietofo
Duntalmo s' ammollì , feco alle torri
Gli condufie d' Alteuta (a) , entro ia cafa
Crebber del lor nemico : in fua prefenza
Piegavan l'arco, e ufcìan con efib in guerra.
Ma dei lor avi le atterrate mura
Videro intanto , nelle patrie fale
Vider la fpina verdeggiar, di pianto i
Bagnanfi occultamente, e fu i lor volti
Siede triflezza : del lor duol s' accoi'fe
Il fier Duntalmo, e s' olcurò neiralma.
Penfa dì porgli a morte: in duo caverne
Rinchiufe i due garzon , luile eccheggianti
Rive de Teuta , ove giammai non giunfe
Raggio di Sole , o di notturna Luna .
Stavano i figli di Ratmorre in cupa
E 5 Not-
(-7) _Al-teiitha, o piuttofto Baiteutha , /.-» Citt^ del
Tweed ^ lì ij noleggiata da Duntalmo. E' cofa notabile, che
tutti i nomi di ouefìo Poema derivano dalla lingua Gallica:
il che, fìccome no già ofTcrvato altie volte, è una provax:fa9
qu?,^o era il Jinsuaggio comune di tutta l'Ifola,

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