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e ALTO E COLAMA.
De
^Olce è 'I fuori del tuo canto, o della rupe
Solingo abitator , che a me fen viene
Sopra il corrente mormorio dei rivo
Per la riflretta valle : alla tua voce
li mio fpirto 5^ o (iranier , s' avviva e defla .
Jicco la man Itendo alla lancia , come
Nei di di gioventù ; la mano io ftendo ^
Ma quella è fiacca , e'Ì petto alz.a il fofpiro «
Dì , figlio della rupe, udir vuoi forfe^ - ^x-
D' OiTian il canto? Dei trafcor^ tempi ^ . '^ ''
L' anima ho piena , e dentro il cor la gioia
Della mia gioventà rinafcer fento .
Così il mofì.ra in occidente, il Sole ,
Poiché dietro ad un nembo ci volfe i pafTì
Dei fuo fpléndor , le rugiadofe cime
Alzano i verdi colli , e via ferpeggia
Il ceruleo rufcel garrulo, e vivo.
.Ffce r antico Eroe fui ballon chino,
E i'oleode al raggio la canuta chioma.
Dimmi , Oranicro , in quella faia appefo
Non vedi tu una feudo ? efib è fegnato
Dai colpi della zuffa , è deli' acciaro
La lucidezza rugginofa e fofca .
Duntalmo , il Sire dell' acquofo Teuta ,
Quello feudo portò, Duntalmo in ^guerra
Già portarlo folea ; pria che per 1' alta
D' O/Tian cadeffe : o della rupe ftglio ,
De' paiTati anni miei la ftoria afcolta .
Reggea '1 Cluta Ratmòr ; dei melH e oppreiiì
Era la fua magion rifugio , e porto . .
-Sempre le porte fue difchiufe , e fempre
>w'tT^ in pronto la fefia, a lui venieno
DcU

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