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fertj y così giacevano le intere giorfiate [opra
ampie e dtlahitate pìa^pie , ove fpeffo erano
ooaltgatt a dormire a cielo (coperto in nie^KP'
ai fijchj dei venti , e al rugghio delle cafca^
te . V ojcurita delle /cene che gli attorniava--
no era atta a generare quella melanconi a di/-
pGjizJone di fpivito y che riceve prontamente h
imprejjionl d^ un genere flr aordinario e fopran-
nativrate . ^Ad dorr/ientandofi con qiiefla fanta*
fia intenebrata ,. ed efjendo ì loro fonnì inter-^
rotti dal fragore degli elementi intorno di e/-
Jì y non è meraviglia fé prendevano per la vo*
ce de"* morti to Jìvepito improwì/^o del ventck
-..-.. -. i a n: ente dopo I .ì mo r te , T o m b re
fi i-vcivaao vedere ai loro congiunti {a) » Coni-
parivano per lo più di notte ^ e nei fogni 5
ma talora anche fi moftravano di giorno , fpe-
zialmente in fijl meriggio (/;) . Le lora appa-
rizioni, di cui abbiamo prefìTo OfTian varie
defcrizioni circoff-anziate (e), non erano fem-
pre terribili . Gli fpiriti delle. Belk conferva-
-vano in qualche modo la loro antica avve-
nenza e compa'rivano in un afpetto aggrade-
vole («'). L'ombre erano generalmente pre-
cedute da una meteora che^ferviva loro ^i
fcor-
f(/j^ La B. di Lora v. 310. Tem, C. 5. v, MS- ^art, v.
174. Tem. C. 8. v. 434.
C^} Carr. v. 175. 145. ,, _,
CO Fin?. C. a. V. 14. C. 4- v. 119. La B. di Lora v»
'350. La M. di Cuc. v. x^S. Tem. C i. v. io.
(r?) Fin?. C. 4. V. 33^- ^^ ^- ^^ Lo^a v. 24*« Cali,
Cofi, V, 447. Gar, v. 135. La Nolte v. \6^.

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