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fecondo l'immaginazione de' Caledonj , fi tro-
vavano neir aria le forme di rutti gii o,2;gerti
che fono in terra) s'azzuffavano anche fpefìfo
tra loro , e continuavano le antiche guerre
colle aeree lor arme (.7), nel che s'accordava-
no a un di preffo coli' opinione della maggior
parte degli altri popoli . Confervavano una
gran pafTione per il canto , ed accorrevano in
fretta ovunque le chiamava la voce della lor
lode {b). Amavano di vifitar i luoghi dei lo-
ro antico foggiorno, erravano fulle loro tom-
be, fi trattenevano nelle grotte, s'aggiravano
intorno i figli , e gli amici , fi fpafìavano fu
j nembi e trafportavanfi da un luogo all'al-
tro, ftrepiravano nelle tempefle, fi diguazza-
vano nell'acque, fifchiavano e gemeano nei
venti, rifpondevano nell'Eco, e fi facevano
fentire e conofcere in cento guife diverfe(j).
I Caledonj credevano realmente di vivere for-
to i loro occhi , e qualunque fuono improv-
vifo io credevano la voce ammonitrice deli'
ombre .L' ingegnofo Signor Macpherfon reca
una ragione affai fenfata òtW''- ecceffo al quale
i Caledonj portarono la loro credulità fopra
quello articolo . Egli ne trova la fi^iegazione
nel clima e nel genere di vita che menarono
in ogni tempo i Montana), della Scozia , Sic
come^^ die' egli, /e loro occupa^^Ioni non erano
che dì pafcolar le greggio ra cfcurì e "jafil dc^-
^ 3 f^''-'
O^ CalJ. d. CI. V. 5^.
CO Fing, C. 6. V. 14. La M. di Cuc v. i^o.
CO Tea). C. 8. v. 315. C. 3. v. 341. Fing'. C. r. y.
ÌS4. C. 1. V. 4-5, C. 344. V. 48J. I C. di Sd. v7 505.

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