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376 LA. NOTTE (>74)
E vano è che cogli occhi altri la segua^
I venticelli spingono
Per la valle ristretta
La vaga nuvoletta:
Ella poggiando va;
Finché ricopre il cielo
D'un candidetto velo,
Che più leggiadro il fa .
Vedi notte, serena, lucente,
Pura, azzurra, stellata , ridente ,
Bella, notte, più gaja del giorno-.
Addio, statevi amici, io non ritorno.
V. CANTORE
La notte è cheta , ma spira spavento,
La Luna è mezzo tra le nubi ascosa;
Movesi il raggio pallido e va lento.
S'ode da lungi l'onda romorosa.
Mezza notte varcò, che 'l gallo io sento;
La buona moglie s' alza frettolosa,
E brancolando pel bujo s'apprende
Alla parete, e '1 suo foco raccende.
Il cacciator che già crede il mattino.
Chiama i suoi fidi cani, e più non bada j
Poggia sul colle , e fischia per cammino;
Colpo di vento la nube dirada;
Ei lo stellato aratro a sé vicino
Vede che fende la cerulea strada:
Oh, dice, eg!i è per tempo , ancora annotta

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