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(a5^) ITERATO 54.!^
Noi drizziamo a Fintoimo, e non invano.
Ella avviossi; vestela beltade,
Leggiadrìa l'accompagna (^) ; appoco appoco
Va serenando quell'amabil volto
Una letizia tacita e pensosa .
Così lalor nei dì di primavera
Le fosche nubi a un placidetto soffio
Lentamente si .sgombrano : si volve
Ne' vaghi rai della spuntante luce
1\ cheto rivo, e di fcighette sparse
Dall' aura del matlin l'onda verdeggia.
Apparve in cielo il primo albor; giungemmo
Alla baja di Rotma : uscì dal bosco
Feroce belva; il setoloso fianco
Passai coU'asta, e in rimirarne il sangue
Giojami il cor (/), ch'era quel sangue il pegno-
Di mia fama nascente. Ecco che a noi
"Vien dall'alto Fintormo un suon confuso
Di grida e d'arme ; Utalo è questo, egli esce
Alla caccia co' suoi : spargcnsi quelli
Sopra la piaggia; ei lentamente avanza
Pien dell'orgoglio di sua possa ; inalza
(/r) L' originale: ella venne, nella sua bellezza , ella ven-
ne con tutti gli amabili suoi, passi .
(0 Ossian credeva che 1' aver egli ucciso la fiera, appena
stiircato in Berratlion, fosse un presagio della vittoria. Anche
al presente i montanari, essendo impegnati in qualche impresa
pericolosa , osservano con un guardo di superstizione il priraa
successo che loro incontra . T. i.

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