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3.^4 BEPiVTO (,8ì
Così d'Ossian be» tosto andranno in traccia
Di Cona i figli, allor che fia tra i spenti;
Usciran baldi i giovinetti a caccia,
Né ndran la voce mia sonar su i venti.
Ov'è diran dolenti ,
11 figlio di Fingal chiaro nel canto?
E '1 volto bagnerà stilla di pianto.
Vieni dunque, o Malvina (e), e sin che puoi
L'alma cadente del canlor corderia;
Indi sotterra , al fin de' giorni suoi ,
Nel campo a«)ato {d) la sua spoglia smorta.
Malvina, ove se'iu co' canti tuoi?
Che non t' appressi o mia fidata scorta?
Figlio d'Alpin , sei qui? che non rispondi?
Dolce Malvina mia, dove t'ascondi?
IL FIGLIO d' ALPUMO
Cantor di Cona , pocanzi passai
Presso le torri antiche di Tarhita (e),
Né fumo vidi {/)■, né voce ascoltai 5:
Era ogni cosa di lutto vestuta.
Le vergini dell'arco [g) addomandai;
Ciascuna abbassò gli occhi, e stette muta.
(e) Ossian non sapeva ancora che Malvina fosse morta.
(d) Nel campo di Lutha.
(e) Ov' era l'abitazion di Malvina. Questo nome, che dal
traduttore inglese non è spiegato, dovrebbe significar la tor-,
re o il palagio di Lutha.
{/'') Segno che non c'era foco né chi lo accendesse.
(g) Nel te. to: le figlie dell' arco, le cacciatrici.

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