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(.a4) OITONA 32 r
Come quell'onda eli' a ogni soffio alterno-
Piega dei venti, e alla tempesta cede.
Teco, teco sarò: quel turbo istesso
Che Gallio atterrar deve, anche d'Oltona
I rami abbatterà: fiorimmo insieme,
Insieme appassirem : sì , sì, m'è grata
La ristretta magion , grata la bigia
Pietra de' morti. Tromato romita,
No dagli scogli tuoi , dalle tue rupi
Più non mi spiccherò. — Memoria acerba {o)l
Scese la notte nebulosa: Latmo
Ito era già nelle paterne guerre
All'alpestre Dutormo; io mi sedea
Nella mia sala , d'una quercia al lume .
Quando sul vento avvicinarsi intesi
Dn fragor d'arme: mi si sparse in volto
Subita gioja: il tuo ritorno , o Gaulo ,
Mi ricorse alla mente; ahi vana speme !
Era cotesta la rosso-crinita
Forza di Duromante , il sir di Guta
Caliiiinoso: i truci occhi volgea
In rote atre di fuco , e sul suo ferro
Caldo del popol mio fumava il sangue.
Cadder per man del tenebroso Duce
sopravviverti. Io non lio il cuore di scoglio, per resistere ad
an tal delire; non sono yolubile come l'onda, par atiattarnn
ad un nuovo amante, né vile per cedere alla violenza.
{^O) OUoiia tfntra nel racconto del suo ratto .

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