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(.48) E COLAMA 271
Di Fingallo , e vestii 1' arme sonanti .
Sorsemi al Banco Dìarano {g), e Dargo
Re delle lance (/i); giovani trecento
Seguirò i passi miei: stavanuii accanto
Gli amabili stranieri. Udì Duntalnio
Del nostro arrivo il suon , tutta di Teuta
La possa ei radunò: l'oste nemica
S'arrestò sopra un colle, e parean rupi
Rotte dal tuon , quando sfrondate e chine
Restau le piante inaridite, e '1 rivo
Di sgorgar cessa da' concavi massi.
Scorrean a' piedi del nemico oscuro
L'orgogliose del Teuta onde spumanti.
Mandili cantor, che la tenzon nel camp
A Duntalmo offerisse : eg!i sorrise
Amaramente in suo feroce orgoglio (ì)
V oste sua variabile aggiravasi
Sul culle, come nube allor che 'l vento
Il fosco salì ne investe, e alternamente
A sprazzi, e squarci la disperde, e vulve.
, Ecco apparir da mille ceppi avvinto
Lungo il Teuta Colmarte: ha pieno il volto
(g) Padre di quel Connal, la di cui morte è riferita nel
poema di Car itura, e forse anco di quel Dormid ucciso dall'a-
mico Oscar , figlio di Carulh .
(h) Vedi il poemetto seguente.
(n L'originale: ma egli sorrise nell'oscurità del suo or-

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