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124 LA GUERRA (.7^
Già mi si schiude il core. O Selma , o Selma ,
Veggo le torri tue, veggo le querce
Dell'ombrose tue mura: i tuoi ruscelli
Mi suonano all'orecchio. Eccoli; intorno
Già s' adunano i duci ; assiso in mezzo
Stassi Flngàl sopra l'avito scudo .
Posa l'asta alle mura ; egli la voce
De' suoi cantori ascolta , e d'udir gode
Del giovenil suo braccio i forti fatti.
Tornava Oscar da caccia : ei di Fingallo
Le lodi Intese ; il luminoso scudo
Spiccò di Brano {b) , alla parete appeso ,
E s' avanzò: di lagrime rigonfi
Gli occhi egli avea , guancia infocata , e bassa
Tremante voce: la mia lancia istessa (ai ,
In man del figlio mio venia scotendo
La luccicante cima. Al re di Selma
Ei sì disse : o Fingallo , o re d'eroi ,
Ossian, tu padre, a lui secondo in guerra'(3):
Pur voi pugnaste in giovinezza, e pure
Fin da' primi anni risonar nel canto
I vostri nomi: ed io che fo? somiglio
Alla nebbia di Gona . Oscarre a un punto
{b) Questo Brano è il padre d' ETÌrallina , ed avolo di
Oscar . Egli era diorigiiie irlandese, e signor del paese intor-
no al lago di Lego. S' è conservata per tradizione la inemori<-i
delle sue imprese, e la sua ospitalità e passata in proverbio.
7'. /.

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