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52 CARRITURA (6.7)
L'oscuro autunno adombra le montagne,
L'azzurra nebbia sul colle si posa,
Flagella il vento le mute campagne .
Torbo il rio scorre per la piaggia erbosa,
Stassi un alber soletto, e fischia al vento,
E addita il luogo, ove Gena! riposa.
E quando l'aura vi percote drento ;
liB sparsa foglia, che d'intorno gira ,
Copre la tomba dell'eroe già spento.
Quivi sovente il cacciator rimira
L'on)bre de' morti, allor che lento lento
Erra sul mesto prato, e ne sospira.
Chi del tuo chiaro sangue
Giunger potrebbe alla primiera fonte.
Chi numerar, Conallo, i padri tuoi?
Crebbe la stirpe tua qual quercia in monte,
Che con i'slWera fronte
Licontra il vento, e al ciel poggia sublime ;
Or dall' in nose cime
Al suol la rovesciò nembo di guerra j
Chi potrà '1 luogo tuo supplire in terra?
Qui qui dell'armi il fier limbombo intesesi,
Quivi i fremiti ,
Quivi i gemiti
Dei moribondi : sanguinose orrende
Le guerre di Fingallo :
O Conallo, o Conallo,
Qui fu dove cadesti ; era il tuo bt accio

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