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II bianco Tea qual teaerella neve
Nella piaggia colà, quando fi della
Placido venticello, e nella luce
Soavemente la fofpinpe e move .
Ella vide il garzon , limile "a ragsio ,
Di lol cadente : iofpirò di furto
Il iuo tenero cor j ftille_ d' amore
Le coprono i begli occhi , e '1 bianco braccio
Facea colonna al languidetto viib .
Tre dì fi ilette nella fala , e'i duolo
Di letizia coprì : fuggì^ nel quarto
Sul mar rotante con T amato Eroe.
Venner di Cona alle mufcofe iale
A Fingal Re dell' alle. Alzo/fi il Sire,
E parlò difdegnofo : O cor d'orgoglio,
Dovrà dunque Fintai farli tuo fchermo
Contro il furor del Re di Sora^ffelo?
E chi nelle Tue Tale al popò! mio
Darà ricetto? o chiamerallo a parte
Della menfa ofpital ? poi ch'Aldo audace,
Aldo di'picciol' alma, osò di Sora
La Regina rapir : va deltra imbelle ,
Vattene a' colli tuoi, nelle tue grotte
Statti nafcoib . Meda fìa la pugna ,
Che per V audacia tua pugnar dovraiTi
Contro il turbato Re di Sora , Oh fpirto
Del nobile Tremmorre , e quando mai
Cederò dalle pugne? io nacqui (a) in mezzo
Delle battaglie, e gir denno alla tomba
Per fentiero di fangue i paflì mici .
Ma la mia man non isfregiò fé fleiTa
Con l' ini-Muria d' altrai , né fopra i fiacchi
La fnia fpada difcefe . O Morven , Morven ,
Veggo le tue tempeffe , e i venti irati
Che.
(a") Coniai padre di Fincal fu uccifo iti battaglia nel giofr
no hcfìo in cui nacciue "fingul ,

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