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^7 II Traduttore Insleie nelF argomenta di ijue-
ilo Canto , dice che 1' ofpitalità verfo gii iiciTi
nemici era un cofhime degli antichi Scozzefi .
Ma dal modo C9n cui Ci ipiega il Poeta non par
eh' ella lofle tanto iiniveriale . Il fatto (b che
O/Tian conofceva meglio d'ogni altro che il poe-
ta deve interedare, e eh' et^li non può riufcirvi ,
lenza predare a' Tuoi Eroi i tratti pia dipinti di
generofìtà che hanno un dritto 'incontraitabile fui
cuore umano. QLieita verità non fu molto cono-
fciuta da Omero . Quiidi lì può ammirare il fuo
Achille 5 ma, esli non incere/ferà mai alcuno, *
38 Non ci volea meno per .prepararci a una rif-
polla così brutale .
39 II Vico riconoicerebbe con piacere nella cru-
da Tel va ti chez-za^ di co'iui que' primi Polifemi ,
che fecondo Platone erano i capi di farnigiia nel-
la natura ielvaggia-, e vlvcano nelle loro grot-
te , ricufando^ qualunque commerzio , e focietà ,
N^ec "Stfu facìl'ts , nec d'iclu affab'tlts ull't , Ab-
borre tutto quello che non è fuo , e fi fa centro
delia natura . Il mattiro non ha altro uffizio ,
che di iervir alla fua fierezza . U Oriente appar-
tiene a lui . Se il iole fpuntafTe dall' Irlanda T
abborrii^ebbe còme fuo nemico, lì Si^.}/mo di que-
(io gran carattere Ciclopico , e là flranezza che
ne feaue fono fcolpiti con una forza che sbalor-^
diice. *
40 In due fillabe che gran fenfo.' Cucullino non
degna nemmeno d' informarli di quel che Svara-
no ha rifpoilo-, e fenz?. curarlo , lo abbandona
al fuo brutale carattere . Notili pofcia la natu-
ralezza e la difinvoitura del paflangio per intro-
durre il feguente Epifodio . '^
41 Veggafi con che deferita e naturalezza il Poe*
ra pone le praprie fue lodi in bocca di Cucul-
* lino, .
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