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Io cieco , vile ,. misero
Tutto accettar potea.
Ma è tempo ancora , tergermi
Da tanta macchia bramo...
Qui testimon vi chiamo
Ch' ora pagata io F ho. [getta con fu-
rente sprezzo una borsa ai piedi di Violetta , ed
essa sviene tra le braccia di Flora e del Dottore.
In tal modo entra il padre.)
SCENA XV.
Detti ed il signor Germont , eh' entra all' ultime parole.
Tutti Oh infamia orribile
Tu commettesti!...
Un cor sensibile
Cosi uccidesti !...
Di donne ignobile
Insultator.
Di qui allontanati , ^
Ne desti orror.
Ger. Di sprezzo degno sé stesso rende (con dignitoso
Chi pur neir ira la donna offende. fuoco]
Dov' è mio figlio ?... più non lo vedo ,
In te più Alfredo - trovar non so.
(Io sol fra tutti so qual virtude
Di quella misera il sen racchiude...
Io so che l'ama, che gli èrfedele;
Eppur , crudele , tacer dovrò 1 )
Alf. (Ah sì!... che feci! ne sento orrore. [da se)
( Gelosa smania, deluso amore
\ Mi strazian l'alma... più non ragiono...
! Da lei perdono - più non avrò.
Volea fuggirla... non ho potuto!...
] Dall' ira spinto , son qui venuto ;
I Or che lo sdegno ho disfocato ,
: Ma sciagurato!... rimorso io n'ho.)
I Vio. Alfredo , Alfredo , di questo core (riomndosi)
Non puoi comprendere tutto l' amore ;
jo. Tu non conosci che fino a prezzo
;,F. Del tuo disprezzo ~ provato io l'ho!
o. Ma verrà giorno, in che il saprai...

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